Le candele a stoppino apparvero nel primo Medioevo e venivano utilizzate anche per misurare il trascorrere del tempo negli affari giudiziari. Le candele prodotte con grasso animale, più economiche di quelle di cera d’api, erano più diffuse e venivano anche preparate in casa. Gli artigiani trascorrevano intere giornate chini sui crogioli di cera, immergendo gli stoppini di cotone.
Il grasso dei capodogli non emetteva cattivi odori e produceva una fiamma brillante e per questo venne utilizzato su larga scala nel Diciannovesimo secolo. I balenieri rischiavano la vita - come racconta il recente film di Ron Howard "Le origini di Moby Dick" - per il prezioso olio che veniva quotato nelle principali Borse merci.
Chevreul e Gay-Lussac gettano le fondamenta dell'industria stearica e nel 1825 presentarono un brevetto per “preparare per l'illuminazione gli acidi grassi solidi o liquidi che si ottengono saponificando con potassa o con qualunque altro mezzo i seghi, i burri e gli olii...”. De Milly e Motard, nella fabbrica de l'Étoile a Parigi, inventarono il processo di saponificazione calcare e, nel 1846, Newton realizzò la prima macchina per candele.
Maggiori informazioni su: http://www.assocandele.it/candles-news/storia-della-candela.kl
venerdì 12 gennaio 2018
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